Quanto acquisterai il tuo primo giradischi, e spero lo avrai già fatto, nel momento in cui aprirai il coperchio, troverai sopra al piatto un disco di gomma nero (mat), vuoi fare il dj? buttalo!
Lo slipmat è un panno rotondo con un foro centrale che va applicato tra il piatto metallico e il disco, nel cambio disco, il panno rimane attaccato al piatto del giradischi. La sua funzione come lo dice il termine in italiano è proprio quello eliminare l’attrito che c’è tra il disco e il piatto, in modo tale da poter fermare il disco e farlo partire senza che il piatto in alluminio si fermi, diversamente da come avrebbe fatto con quello in gomma in dotazione che serve per ascoltare i dischi, inoltre ha la funzione di attirare la polvere ed evitare di graffiare il disco, e quindi antistatico.
Nei set o nelle operazioni di mixaggio, il disco ovviamente non verrà solo fermato, ma andrà gestito facendolo muovere avanti e indietro, per questo il panno è molto importante.
Le caratteristiche principali per un ottimo slipmat sono la fermezza, in quanto, quando fermi il disco, il panno deve stare totalmente immobile o muoversi il meno possibile per evitare di graffiare il disco, e la scorrevolezza del piatto, cioè alla pressione del disco con un dito per fermarlo il piatto in acciaio dovrebbe continuare a girare, ma evitare un piccolo rallentamento è molto difficile ecco perchè prima di fare partire un disco si fanno piccoli movimenti in avanti e in dietro, per mantenere stabile la velocità del piatto.
Il materiale in cui è costruito uno slipmat è molto importante, i primi slipmats in circolazione avevano la vera e propria funzione antistatica ed erano costruiti proprio con tessuto antistatico, mentre adesso, viene usato un tessuto normale o alcuni vengono costruiti con il neoprene ed hanno il bordo rialzato, un fattore poco estetico. Il panno antistatico inoltre ha la funzione di isolare il disco dal piatto metallico sia dai rumori di fondo che dalle vibrazioni che andranno ad incidere sulla puntina e quindi sulla qualità sonora, dunque se la tua scelta è mirata soprattutto alla qualità sonora, studia bene i materiali impiegati nello slipmat e non prenderne uno qualsiasi, ma scegline uno abbastanza grosso e rigido.
Usando un comune disco in vinile con una traccia audio detto quindi mix 12” stampato con i solchi più restitenti, sarai sicuramente tentato sulla scelta di un panno con una bella grafica visto che il cambio disco in questi casi è molto frequente, ma devi fare attenzione perchè il discegno impresso sullo slipmat potrebbe fare rilievo e quindi rovinare il lato del disco su cui appoggia, inoltre, uno slipmat troppo rigido non è indicato in questi casi in quanto alcuni dischi possono presentare degli avvallamenti e uno slipmat morbito serve a compensare questa irregolarità ed evitare conseguenze sul disco, sulla puntina e sul mix.
Per quanto riguarda un disco per il timecode, essendo tutti dello stesso stampo, la scelta del tappetino è meno vincolante, ma ricordati che lo spessore dello slipmat è comunque collegata ad una scelta soggettiva in rapporto alla tua mano, uno slipmat sottile e duro fa scivolare di più il disco, mentre uno più spesso ne aumenta la presa. Se userai dei vinili per il timecode non penso che la grafica sia un elemento principale, a meno che non hai la funzione figa che quando giri il disco (swap) passa alla canzone successiva della play list, o un disco trasparente che farà vedere lo slipmats in sottofondo.
Come accennato nel primo articolo relativo alla scelta del giradischi, e proseguito nell’articolo relativo alla scelta delle puntine, esistono anche qui vari tipi di panni antistatici per ogni utilizzo specifico e quindi quelli per fare clubbing e quelli per fare scratch.
Nello scratch molti grandi turntablist consigliano alcuni metodi fai da te, ma parliamoci chiaro, un ottimo turntablist è anche un grande smanettone. Qbert, grande maestro rinomato dello scratch, nelle sue lezioni all’accademia internazionale dello scratch fa vedere come si procura uno slipmat in pochi secondi, mettendo un disco su una busta in nylon (quella per la spesa), o anche su una maglietta in cotone, ne segna i contorni con un pennarello, lo ritaglia, e ne tira fuori uno slipmat, ho provato il metodo della busta credo sia efficace ma non da usare a lungo termine e comunque per una sola performance.
Molti djs per aumentare la scorrevolezza del piatto in alluminio usano mettere la famosa spoletta, ovvero la busta di plastica indicata sopra per fare scorrere meglio il piatto metallico ed evitare un forte rallentamento, soprattutto quando si blocca il disco con una mano, e aumentare la presa quando si fa partire, questo metodo è comunque soggettivo, ed è indicato soprattutto per i giradischi con una forza di trazione bassa come il Technics.
Infine, se scegli un panno, evita di guardare il disegno ma sceglilo in base al materiale e alle tue esigenze, alcuni produttori indicano per quale utilizzo va bene, altri non mettono nulla, se hai la possibilità di toccarlo con mani, ancora meglio. Il costo di una coppia di slipmats come si deve, si aggira dalle 15 euro a salire.
Gli slipmats come tutti gli altri componenti hanno bisogno di una certa manutenzione periodica in base al loro utilizzo, ovvero vanno lavati in lavatrice, o comunque a mano con un comune sgrassatore una o due volte all’anno, in quanto attirano polvere, si sporcano e rischiano di graffiare il disco.