Come effettuare una registrazione di buona qualità

Una fase spesso tralasciata e presa poco in considerazione è quella del processo di pulitura del file audio prima di produrre il vero e proprio mixtape (mastering), dove quando si è convinti che la registrazione si sente bene nelle proprie casse non si sa il risultato che potrebbe produrre negli altri impianti.
Ovviamente lo strumento per eccellenza che può testare la qualità audio del tuo mixato è un paio di cuffie professionali ma anche di fascia medio-alta.

Prima durante e dopo la realizzazione del file musicale devi seguire una procedura, dove spesso potrebbe non andare a buon fine e dovrai rimediare. Ecco i passi necessari per effettuare una registrazione fatta bene.

Impostazioni

Come per ogni cosa, la riuscita di un’opera parte dalla base, quindi tieni presente che le tue tracce devono avere una buona ampiezza sonora e quindi un’ottima qualità audio, se suoni una traccia con il led-meter in rosso e non senti distorcere, significa che la qualità audio della tua traccia è scadente, questo inizia a compromettere la qualità audio del mixato.
Quindi se hai già registrato il tuo mixato e stai cercando di pulirlo impiastrandovi effetti, filtri e gain vari, rinuncia a tutto ciò ma dovrai registrare nuovamente un mixato fatto bene, perché il processo di mastering, serve a migliorare la qualità della registrazione ma non a fare miracoli.

Oltre alla qualità audio delle singole tracce va curata anche la qualità globale della registrazione, quindi è importante partire e mantenere sempre alta la frequenza di campionamento (bit rate). Puoi partire con una qualità pesante ma pulita e non compressa come il formato WAV o AIFF a 24 bit, quindi mantenerla il più a lungo possibile ed evitando di convertirla nei vari passaggi, dove la conversione finale la potrai fare solo nell’ultimo passaggio.

Per una buona qualità audio della registrazione non bisogna "Andare in Rosso" ovvero non bisogna superare il valore 0 della scala del Led Meter

Per una buona qualità audio della registrazione non bisogna “Andare in Rosso” ovvero non bisogna superare il valore 0 della scala del Led Meter

Durante la fase di registrazione devi cercare di mantenere un segnale alto costante e pulito, quindi evitare che i led meter vadano in rosso che possono causare eventuali distorsioni, quindi devi cercare di ottenere un suono pieno, forte ma non distorto.

La normalizzazione della traccia è molto importante soprattutto se ci sono grosse differenze di volumi tra parti di tracce, quindi potresti esaminare le parti del mixato dove possono esserci degli sbalzi di volumi e quindi correggerli, l’analisi migliore che potresti fare sarebbe quelle uditiva quindi ascoltare il suono in cuffie per rilevare eventuali sbalzi di volume nel mixato.
Diversi software effettuano una normalizzazione automatica della traccia, ma solo quelli a pagamento effettuano un buon lavoro (Ableton Live, Sony Soundeforce, Logic, Reason) gli altri non sempre garantiscono risultati puliti, quindi dovresti fare il lavoro manualmente. Quindi intercetta il punto in cui si presenta uno sbalzo di volume, crea un nuovo punto volume e gestiscine l’ampiezza, oppure puoi selezionare la parte di traccia in cui vuoi modificarne l’impedenza e cambiare i valori tramite l’apposito strumento di regolazione.

Normalizzazione di una traccia in fase di registrazione usando i punti volume

Normalizzazione di un file audio usando i punti volume: Applica i punti nella parte dove c’è una differenza di volume cliccando di solito con il mouse sulla linea del volume ( quella gialla) dove vuoi applicare il punto, quindi gestisci il volume in modo tale che entrambi le parti abbiano lo stesso volume.

Normalizzazione

Normalizzazione di un file audio tramite la regolazione dell’ampiezza: Basta selezionare l’intervallo della forma d’onda da normalizzare e regolarne l’ampiezza in diminuizione con l’apposito strumento.

In fase di elaborazione dell’audio finito puoi usare dei plugin che consentono di ottenere un risultato perfetto in termini di qualità. I plugin che garantiscono una qualità audio professionale sono i VST dove molti dei quali sono a pagamento.

Impostazione dell’equalizzazione (EQ)

L’equalizzazione in genere non va mai toccata, giusto per fare degli eventuali ritocchi sulle frequenze in caso di sforamento, ad esempio se i bassi sono troppo accentuati, oppure se si nota un leggero sfasamento del bilanciamento in uscita.
L’EQ va impostata sul canale principale (Master) ed è necessario scegliere sempre la qualità più alta e migliore.
La banda EQ da utilizzare deve essere la più ampia possibile visto che ogni traccia ha un’equalizzazione diversa dall’altra
Non effettuare variazioni superiori a 2 dB di guadagno soprattutto se non sei sicuro, se nonostante le modifiche il suono non si sente bene, è necessario riavviare il processo di registrazione.
Usare l’EQ per ridurre le frequenze e non per ampliarle, per aumentare il volume va usato un Limiter.
Prima di effettuare qualche cambiamento di impedenza o prima di usare il limiter, sarebbe opportuno fare prima un’equalizzazione.
Evitare di fare ogni tipo di equalizzazione se l’audio sia in rosso o in clipping.

Limiting o Compressione

Le registrazioni fatte in casa nella maggior parte dei casi risultano di qualità inferiore non tanto come audio ma come potenza, è vero che la qualità audio è importante, ma la potenza lo deve essere altrettanto, alzando il volume il suono deve spingere, deve avere il punch carico, e da questo puoi notarlo se metti nello stesso impianto (professionale) due cd, uno fatto in uno studio, l’altro fatto in casa.
Ovviamente non puoi avere la potenza aumentando i guadagni che superano i 0 dB altrimenti il suono si trasformerebbe in distorsione, ma mantenendoti al di sotto di questo livello per garantire una buona qualità audio.
Quindi per avere sia un’ottima qualità audio che un suono potente, dovresti avere oltre ad una giusta attrezzatura anche un’ottima conoscenza di ingegneria del suono, se così non fosse, potresti rimediare caricando un limiter (o Compressor) ovvero un plugin VST con i parametri già preimpostati, o a limite procurandoti i preset, e attivando il plugin sul canale Master.

Thresold (soglia)

La soglia del limiter / compressor, va impostata in modo tale che solo le parti in cui la forma d’onda sia più ampia, quindi il picco più alto, superano leggermente la soglia, ed è qui che agirà il compressore portando il tutto sotto gli 0 dB, a prescindere dal fatto che l’audio non sia mai andato in rosso o clipping.
Per ottenere un risultato migliore potresti utilizzare le combinazioni nei preset del plugin o regolare manualmente la curva del volume per impostare una buona soglia di limitazione e ottenere il suono sempre potente, ma ricordati a priori che devi tenere il canale master a -0.2 dB o comunque inferiore al valore di picco.

Compressore, plugin per registrazione

Nel caso volessi regolare i parametri della compressione, ecco un piccolo glossario sui parametri e le loro funzioni:

  • Thresold (Soglia) – Punto in cui il segnale inizia ad essere compresso. Fai bene attenzione a non abbassare troppo questo valore ma abbi cura che vengano toccate solo le soglie più alte della forma d’onda, rischieresti di compromettere il segnale audio generale.
  • Ratio (Rapporto) – Rapporto tra segnale audio e compressione, rappresenta di quanto il segnale audio viene escluso dalla compressione.
  • Attack & Release (Attacco) – Espresso in valore numerico indica il tempo da trascorrere prima che la compressione inizia e che finisca.
  • Gain Reduction (Guadagno / Impedenza) – Rappresenta la quantificazione in cui il compressore debba ridurre l’audio, questo valore è proporzionale al valore del Thresold.
  • RMS / Peak Compression (Picco) – Questa funzione serve per trovare il picco del segnale audio.

Per avere maggiori informazioni puoi leggere questo articolo

Ascolta il risultato

Adesso non ti resta altro che ascoltare il risultato possibilmente in cuffie (professionali o di fascia medio-alta) e qualora tu abbia attivato eventuali plugin prova a disattivarli e riattivarli in modo tale da poter vedere quanto incidono e quanto cambiano sul risultato finale.

Esportazione

Nel processo di esportazione devi avere ben cura di esportare tutto il mix quindi fare attenzione che siano selezionate tutte le clip o tutte le tracce, che siano stati attivati tutti i plug-in e gli EQ.
Fai bene attenzione a non sovrascrivere un eventuale mix originale quindi magari esportarlo in un’altra cartella.
In questo processo come descritto già in partenza potrebbe essere richiesto un cambiamento di qualità, se possibile mantieni la qualità audio originale, altrimenti cerca di fare un confronto del file renderizzato di qualità inferiore, con il file avente la qualità originale, quindi in questo caso dovrai avere un file originale e quello esportato per fare la valutazione.

Dopo tutto questo lavoro e gli strumenti adatti avrai un mixtape masterizzato a regola d’arte, i passaggi da compiere per la registrazione sembrano tanti ma tieni presente che come in tutte le cose basta “scioglierci la mano” e con il tempo sarà una procedura automatica e sbrigativa.
Un discorso a parte per quanto riguarda il rendering e la qualità di registrazione audio sono i mixtape condivisibili in rete dove spesso vengono imposti dei limiti di formato e di peso, ma ciò non ti impedisce di produrre un mixtape di qualità.

Puoi avere maggiori informazioni sul processo di mastering seguendo questo link

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25 Novembre 2014

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